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Originariamente un insediamento dell’Illiria, la città risale almeno VIII sec. aC.. Intorno al 385 aC, fu trovata da Dionisio I di Siracusa, ed è stata una Colonia Greca con il nome di Lissos, ed era considerata parte strategica dei Dionigi per garantire ai siracusani rotte commerciali lungo l'Adriatico.
Diodoro la definisce una polis, la città era divisa in settori da diateichisma, "cross-wall" e vi sono elementi di architettura siracusana in varie parti delle sue mura.
In un secondo momento fini sotto il dominio illirico e nel 211 aC, Filippo V di Macedonia conquistò la cittadella di Akrolissos, e Lissos si arrese e fini sotto il suo dominio. La città è stata poi recuperata ancora dagli Illiri. E’ da Lissos che Perseo di Macedonia negozio un'alleanza con il Re dell’Illiria, Gent, contro Roma e fu sempre da Lissos che Re Gent, organizzò il suo esercito contro i Romani.
Lissos ha mantenuto un ampio grado di autonomia municipale sia sotto dominio macedone e sia sotto quello illirico, come testimoniano le sue monete coniate in quel periodo. La città era di una certa importanza nella guerra civile romana, essendo presa da Marco Antonio e poi rimanendo fedele a Cesare. In epoca romana, la città era parte della provincia di Epiro Nova, il suo nome venne latinizzato come Lissus.
Nel 2004 inizio uno scavo archeologico intorno ai siti dell’antica Acropoli di Lissos e del Skanderbeg Memorial, nei quali sono state trovate testimonianze di edifici, tombe e altri vari reperti risalenti al periodo ellenistico, romano e bizantino.
Nel Medioevo Lissus (allora conosciuto come Alessio) ha cambiato spesso padroni, fino a quando i Veneziani ne presero possesso nel 1386 ed ancora apparteneva a loro quando Skanderbeg morì, ma nel 1478 cadde nelle mani dei Turchi durante l'assedio di Scutari, ad eccezione di un breve periodo (1501-1506), quando tornò sotto la dominazione veneziana.
Sotto il controllo di Venezia, Lissos fu scelta nel 1444 da George Castrioti (Skanderbeg) come luogo neutro per la convenzione di Albanesi, Dalmati, Serbi e di altri signori della zona al fine di organizzare la loro alleanza per contrastare e combattere contro i Turchi.
Secondo altri storici, Lezha è considerata come il sito della Lega di Lezha dove Skanderbeg unì tutti i Principi albanesi nella lotta contro l'Impero Ottomano.
Skanderbeg fu sepolto nella Cattedrale di Lezha, che è stata dedicata a San Nicola e poi utilizzata come Moschea Selimie.
Lezha è stata anche conosciuta con la forma italiana del suo nome Alessio e nel XIX sec. come Alise, Lesch e Eschenderari o Mrtav (Catholic Encyclopedia).
Oggi Lezha è una città in crescita. La sua vicinanza al porto di Shengjin, così come la sua posizione sulla strada statale tra il confine montenegrino a nord e Tirana al Sud lo rende un luogo attraente per lo sviluppo dell'industria e delle imprese.